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ivanc.
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Premettendo che capisco perfettamente quanti numerosi possano essere i motivi per il quale un allevatore possa decidere di vendere un maschio titolato (molto meno se si tratta di un privato), volevo chiedere questo: ma il cane a cambiare casa, padrone, e lingua di comunicazione, diverse volte nella sua vita, non soffre? Non si parla che della affettuosità del cane, del suo bisogno di famiglia e di vivere a stretto contatto con il gruppo umano che lo ha adottato e poi si legge di cani nati in italia, venduti magari in olanda, che dopo qualche titolo finiscono in spagna, poi tornano in italia per magari finire la loro vita in Indonesia.
In tutto questo girovagare il cane non risente a livello psicologico di tutti questi cambiamenti? Ho appena letto dell'ennesimo campione nato in italia impacchettato e venduto all'estero per riprodurre le sue indiscusse qualità morfologiche altrove.
Tralasciando tutte le motivazioni "umane" che possano spingere un allevatore a cedere un maschio importante, mi chiedo solo se il boxer in questione non soffra di continui sballottamenti in giro...o forse io umanizzo troppo, può benissimo essere..
Buona giornata!
Ivan
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Expoman.
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Altrochè se soffre!!Proprio il boxer,un cane che adora la famiglia,la casa,la vicinanza dei padroni,il suo territorio,figuriamoci se il cambiamento continuo di proprietari e di logistica non influsce negativamente sulla sua psiche,sul suo morale e di conseguenza sulla sua salute.Certo che potrebbero esserci boxer che rimangono meno influenzati di altri,dipende anche dal loro carattere,che come per le persone può essere più o meno fragile,però una cosa certa è che il passaggio ad altre persone,dopo anni di convivenza in un certo allevamento,non è una cosa positiva,......anzi. . -
giancarlo3.
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Soffre sicuramente!
Il problema e' che sono pochi i proprietari che si preoccupano realmente del benessere psicofisico dei loro cani, questo , dal mio punto di vista , è una vera vergogna..
A zonzo per il mondo non soffrono? |
